giovedì 13 gennaio 2011

E San Giuseppe che farebbe?


Ascoltando e osservando le difficoltà che molti genitori hanno nell’educare i propri figli, mi domandavo: “Come si comporterebbero Maria e Giuseppe se fossero qui oggi tra noi?”
In particolar modo chiederei consiglio a San Giuseppe: “Tu che sei stato padre, anche se in un modo particolare e di un bambino speciale, che consiglio senti di darci?”
Ipotizzo la sua risposta.
“Io amavo Maria la mia futura sposa, e quando seppi che stava aspettando un bambino sofrii molto perché non riuscivo a concepire né nella mente e né nel cuore come la mia bella e pura Maria avesse potuto fare cose simili: tradire se stessa e il nostro casto amore!
Infatti, non fu così! Dio provvidenziale autore di tutto ciò, si premunì di mandarmi subito un suo angelo a fare chiarezza nel mio cuore.
Conosciuto il suo progetto di amore, presi con me Maria e poi il bambino che lei partorì.
Da quel momento non li ho più abbandonati. Da quel momento anche il Signore non mi ha più abbandonato. Mi ha sempre mandato un suo angelo a suggerirmi cosa era bene per Gesù, che ho sempre trattato come figlio della mia carne.
Ricordo, in particolare, che appena i Re Magi furono partiti, un angelo del Signore mi apparve di nuovo dicendomi: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode vuole cercare il bambino e ucciderlo ”. Mi alzai nella notte e feci quanto mi disse l’angelo (Mt 2,13). Ciò è stato per me di grande aiuto, per me che ogni giorno mi domandavo come il Signore volesse che io mi prendessi cura di Gesù. Capii la verità di quella parola della Bibbia che dice: “Il Signore è vicino a chi lo cerca”, ed io l’ho proprio sperimentato. Cari amici padri che amate i vostri figli, commosso vi guardo dal cielo! Mi rivedo, padre tra di voi, vedo il mio amore per mio figlio Gesù, la mia ansia, la mia preoccupazione, ma anche la mia disponibilità a fare tutto quanto il Signore mi ispirava per custodirlo per difenderlo dalla cattiveria di Erode, che nella sua gelosia ed invidia voleva ucciderlo.
Oggi vedo in voi, però, anche la fatica di essere padri presenti e vicini, guide sicure per i vostri figli; vedo in voi la tentazione di rimanere seduti nelle vostre paure, nelle vostre debolezze, nei vostri vizi, nelle vostre insicurezze. Non vi vedo reagire con tempestività quando i vostri figli, vengono ingannevolmente avvicinati dai tanti moderni Erode che subdolamente uccidono la loro voglia di vivere, soffocano la loro facoltà di ragionare alla ricerca della verità, sottraggono loro la libertà di scelta e la loro aspirazione all’amore puro.
Vedo in voi l’indifferenza e la pigrizia, camuffata da esigenze sociali di modernità, da irragionevoli giovanilismi, dall’ingenua e illusoria scelta di togliere loro ogni fatica e difficoltà di vita. Talvolta il frutto di queste scelte arriva a diventare assurdo divieto di partecipare a quelle esperienze formative che corrispondono ai loro interessi più profondi, oltreché essere di grande beneficio per la loro persona.
Cari amici padri, cari genitori, vi sono vicino! Cari amici, vi esorto a non venir meno alla vostra indispensabile missione. Per il bene dei vostri figli, per la vostra e la loro gioia, per il progresso dell’umanità siate disponibili ad aprire i loro cuori alla Verità e al Bene, siate sempre pronti a rendere conto della Speranza che è in loro e siate pronti e coraggiosi nello smascherare gli errori e gli inganni del mondo. Cari amici, ascoltate quando il Signore vi chiama a proteggere e custodire dal maligno i vostri figli e “alzatevi!”
San Giuseppe, vostro amico”

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