lunedì 4 gennaio 2010

Per il nuovo anno.

Biancheria intima di colore rosso e baci sotto il vischio per propiziare il dio del sesso, lenticchie (o zucca per chi vive nel nord d’Italia) per assicurarsi il favore del dio del denaro, piatti rotti e botti per esorcizzare i fantasmi del passato e gli spettri del futuro, oroscopi per “giocare d’anticipo” conoscendo il proprio destino…qual è il nostro “vitello d’oro” per il nuovo anno?
Quali sono i nostri riti pagani nel 2010?
A quale idolo che non vede, non parla e non sente (cfr. Sal 113) prostituiremo il nostro cuore?
A quale schiavitù ci legheremo, noi uomini del terzo millennio, così razionali, critici ed indipendenti quando si tratta di Dio e altrettanto inspiegabilmente ottusi, creduloni e paurosi da ricorrere ad astrologi e cartomanti?
“Io sono il Signore, non ce n’è altri. Non sono forse io, il Signore? Fuori di me non c’è altro dio; un dio giusto e salvatore non c’è all’infuori di me. Volgetevi a me e sarete salvi, voi tutti confini della terra, perché io sono Dio, non ce n’è altri” (Is 45,21-22).
Il nostro Dio, paziente e sempre fedele, così vero e concreto da incarnarsi e nascere in una famiglia, in un preciso luogo geografico, in un determinato periodo storico, ci ripete, oggi, di nuovo, l’invito alla conversione del cuore, alla vera libertà, alla consapevolezza della dignità di essere uomini!
Anche se nel mondo abbiamo bisogno di sgomitare per conquistare il nostro posticino, per accaparrarci affetto e stima, nel cuore di Dio il nostro nome e il nostro volto sono scritti da sempre…e nemmeno la nostra ingratitudine riuscirà a cancellarlo: “Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo…” (Ger 1,4)!
E, all’inizio di questo nuovo anno, il Signore ha per noi, figli amati e benedetti, parole che perdonano, sollevano gli animi abbattuti e rinnovano la speranza e la fiducia di una nuova vita nel Suo Nome e nel Suo Amore:
“Ti benedica il Signore
e ti custodisca.
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto
e ti faccia grazia.
Il Signore rivolga a te il suo volto
e ti conceda pace” (Nm 6,24-26: dalla liturgia della Parola dell’1 Gennaio).
Marianna Russo
del giornale Agire

1 commento:

  1. molto bello lo scritto. Vorrei estrapolare alcune parole che sento particolarmente forti ed incisive: "noi uomini del terzo millennio, così razionali, critici ed indipendenti quando si tratta di Dio e altrettanto inspiegabilmente ottusi, creduloni e paurosi da ricorrere ad astrologi e cartomanti?" Pazzesco!!! -luigi -

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