mercoledì 27 aprile 2011

Dalla teoria alla pratica nella preghiera (parte prima)

Da Gesù possiamo imparare molto sulla preghiera e su come avere uno stile di vita orante. Innanzitutto bisogna eliminare gli estremismi: non va bene né chi crede di pregare sempre perchè pensa sempre a Dio, né chi si scinde vivendo momenti veri ed intensi come la Messa, l’Adorazione e altro, poi il resto della giornata è tempo personale, come se Dio fosse relegato a quegli spazi ben determinati. Gesù ci chiede di pregare incessantemente e, se ce lo chiede, significa che è possibile.

Cercheremo di approfondire in tre post i suoi insegnamenti durante queste settimane…Concretamente è importante l’equilibrio: avere momenti forti e veri di preghiera da vivere col cuore (Messa, Adorazione personale o preghiera personale del cuore in uno spazio della giornata quotidiana, Rosario, Liturgia delle Ore) e avere un cuore che continuamente immergiamo in Dio mentre viviamo il quotidiano. Quei punti fermi di preghiera sono proprio quelli che ci permettono di trasformare il lavoro, il gioco, la quotidianità in preghiera incessante del cuore. Allora servono poi veri e propri esercizi durante la giornata, come il ripetersi mentre si lavora o si fa qualcosa una frase che rimandi tutta la gloria del nostro operato a Dio o offra il nostro impegno a Lui dicendo ad esempio continuamente a ritmo del respiro: “Per Te, con Te, in Te Gesù, per la tua gloria!”, mentre quando ci arrivano carichi o pesi che vorremo fuggire ripeterci frasi DAL Vangelo o quelle che Chiara Amirante ci ha consigliato: “In manus Tuas Domine, non la mia ma la tua volontà!”.

Gesù ha impartito vere lezioni sulla preghiera:
  • Ha insegnato a non dire parole a vanvera: pregando non sprecate parole come i pagani, che credono di venire ascoltati a forza di parole… (Mt 6,7).
  • Ha detto non lo dobbiamo fare per farci vedere: quando pregate non siate simili agli ipocriti…per essere visti dagli uomini (Mt 6,5).
  • Ha insegnato a perdonare prima di pregare: quando vi mettete a pregare,se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate,perché il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati (Mt 11,25).
  • Ha insegnato ad essere costanti: bisogna pregare sempre,senza scoraggiarsi mai (Lc 18,1).
  • Ha detto di farlo con la fede: tutto quello che chiederete con la fede nella preghiera, lo otterrete (Mt 21,22).
  • Ha insegnato l’equilibrio nella giornata da Lui stesso vissuta tra contemplazione e azione dedicando molto tempo alla preghiera, facendo della missione-preghiera e della preghiera-missione: si ritirò in un luogo deserto, e là pregava (Mc 1,13). Se ne andò sulla montagna a pregare,e passò tutta la notte in preghiera (Lc 6,12). Gesù sceglieva il luogo, l’ora e, a volte, le persone con cui pregare: Salì sul monte a pregare (Mc 6,46). Prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte a pregare (Lc 9,28). Al mattino s’alzò quando era ancora buio, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava (Mc 1,35). Nella tribolazione aumenta la preghiera, al contrario di noi che ci ripieghiamo su noi stessi: Avanzatosi un poco,si prostrò con la faccia a terra, e pregava… Di nuovo allontanandosi pregava… e tornato di nuovo, trovò i suoi che dormivano… e lasciatili,si allontanò e pregò per la terza volta (Mt 26, 39-44). Anche in croce prega: Padre, perdona loro,perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34) e recita il salmo 22: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? E il salmo 31: Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.

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