sabato 20 marzo 2010

Quello sguardo!!!

“Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichè insistevano nell'interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». Gv 8,1-11

Di cosa ci parla questo testo della scrittura?
Di una donna adultera, che secondo la legge di Mosè deve essere lapidata.
Ci parla di Legge, di giustizia, siamo in un tribunale.
Allora ci devono essere:
1. una persona che ha trasgredito una legge;
2. una persona che ha subito il danno, la parte lesa;
3. dei testimoni;
4. un giudice.
In realtà in quest’episodio c’è una grande confusione tra le parti. Vediamo…

1. Il trasgressore: la donna adultera.
E basta?
Per commettere adulterio occorre come minimo un uomo!
E dov’è?
Quindi il secondo trasgressore è scomparso.
Ma, secondo la Scrittura, ve n’è un terzo: “Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo”. Gv 8,6
Scribi e farisei cercano un capo d’accusa per Gesù, quindi anche lui è tra i colpevoli.
E qual è il peccato di Gesù?
E’ molto più grave di quello della donna: ECCESSO DI MISERICORDIA! ECCESSO D’AMORE!
E dove c’è amore non c’è giustizia, l’amore è ingiusto perché è eccessivo.
Ma siamo in un tribunale e perciò occorre far giustizia, quindi l’amore di Gesù per gli scribi e i farisei è peccato.

2. La parte lesa: colui che ha subito un danno.
Chi ha subito il danno?
Se la donna ha commesso adulterio, l’uomo con cui l’ha commesso era accondiscendente.
La parte lesa, allora, chi è?
Il marito della donna? La moglie dell’uomo? Impossibile in una società tutta coniugata al maschile.
Chi è? Non c’è! Se non c’è parte lesa, perché c’è un processo?

3. Testimoni: gli scribi e i farisei che l’hanno colta in adulterio.
Questa apparentemente è l’unica posizione chiara.

4. Giudice: teoricamente è Gesù, a cui conducono la donna. Ma siamo certi?
Ci sono due anomalie:
  • la conducono da un giudice che in realtà vogliono accusare! Si può accusare un giudice?
  • Il giudice non emette nessuna sentenza, a Lui le discussioni a colpi di articoli di codice non interessano. Ma come? Che giudice è?
Che groviglio! Vediamo di fare un po’ di chiarezza…
1. Il trasgressore è Gesù!
Per due motivi:
  • E' Lui che cercano di incastrare;
  • E’ Lui che ha cambiato il codice.
Si, perché introduce il codice della misericordia, che non può essere rinchiuso in articoli di un codice, né inciso sulla pietra.
La misericordia non si scrive su materia dura, ma si traccia su un cuore di carne, simboleggiato dalla terra su cui Gesù si mette a scrivere.
La terra è fertile. La pietra sterile.
Le pietre scagliate non possono produrre nulla di buono… la misericordia crea, ri-crea!

2. La parte lesa è la donna!
Per due motivi:
  • la vogliono uccidere e non si sa chi abbia leso;
  • la sua miseria le ha tolto dignità.

La parte lesa deve essere risarcita! Come avviene qui il risarcimento?
Sicuramente è avvenuto non solo e non tanto nelle parole: “Neanch’io ti condanno”. Gv 8,11, ma nello SGUARDO accompagnato a quelle parole.
Qui è scritta una pagina di misericordia, di fiducia, di perdono, che lei ha letto, non per terra, ma in uno sguardo.
Uno sguardo nuovo.
Lei fin’ora aveva fatto esperienza di due tipi di sguardi:
  • quello del desiderio, del possesso egoistico;
  • quello della condanna.
Lo sguardo di Gesù è diverso!
E’ Creatore: la chiama all’esistenza.
Ed è pure uno sguardo rivelatore: manifesta alla donna la sua vera dignità, non più sfigurata, ma trasfigurata, “Va ed ora in poi non peccare più”. Gv 8,11

3. Testimoni per Gesù possono essere solo coloro che sono senza peccato: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei”. Gv 8,7
Non quelli che hanno visto! Solo quelli senza peccato possono scagliare la prima pietra: la più dura, perché condanna irrevocabilmente!
Quante volte io, tu, scagliamo la prima pietra?
Una parola dura come un macigno, un rifiuto che uccide!
Si, perché il contrario dell’amore è l’omicidio!
Se non ami uccidi!

4. Il giudice sono gli scribi e i farisei, coloro che si vogliono ergere a paladini della verità.
Ma qual è la verità?
Non si sa nemmeno con chi è stata la donna!
Il giudice è costretto a giudicare se stesso: “Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani”. Gv 8,9
Il loro problema non è smettere di peccare, ma riconoscersi peccatori!
E tu, giudice, quando ti accorgerai che sei un peccatore?
Quando riconoscerai che il tuo sguardo è contaminato?
Quando ammetterai il tuo peccato sarai perdonato ed allora fiumi di grazia scorreranno in te e ti risaneranno.
Il giudice è in una spirale d’odio e in questa non c’è spazio al perdono di Dio.
Il peccatore è in una spirale di miseria e in quel dolore si apre alla misericordia.

Coraggio sorella, coraggio fratello, riconosci la tua miseria e allora miseria e misericordia si incontreranno.
Elisa Ordo Virginum

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