domenica 7 marzo 2010

Io sono!

“Mosè disse a Dio: ecco, io vado dagli Israeliti e dico loro: il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Mi diranno: qual è il suon nome? E io cosa risponderò loro? Dio disse a Mosè: Io sono colui che sono! E aggiunse: così dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”.
Es 3,13-14

Oggi finalmente la Scrittura ci parla chiaro!
Ci parla della rivelazione del nome divino, quindi ci dice chi è Dio.
Che bello! E chi è?
Dio dice a Mosè: “Io sono colui che sono”!
Chiaro per tutti vero? Finalmente hai capito chi è Dio!
Se è così COMPLIMENTI, perché in realtà mi sembra un testo un po’ ostico, ma siccome nella Bibbia nulla è assurdo, cerchiamo di addentrarci.
Prima domanda: chi è Mosè?
Mosè è un ebreo, nato al tempo della schiavitù in Egitto, nel periodo in cui il faraone aveva comandato di uccidere i bambini maschi che nascevano agli ebrei, perché erano troppo numerosi. La madre di Mosè decide però di metterlo in una cesta nel fiume Nilo, per tentare di salvarlo.
Questa cesta viene trovata dalla figlia del faraone, che non ha il cuore indurito come il padre e decide di salvarlo. Lo chiama Mosè, che significa: “Io l’ho tratto dalle acque”! Es 2,10
Mosè cresce alla corte del faraone, come un egiziano, ma ad un certo punto non ne vuole più sapere e scappa! Si fa i fatti suoi, ma un bel giorno Dio lo acchiappa, lo chiama e gli dà una missione: libererai il mio popolo.
FERMI TUTTI!
E perché Mosè dovrebbe obbedire ad uno che non sa chi è?
Tu non obbedisci ad una persona che non conosci e che per te non ha fatto nulla!
Proprio per questo Dio si presenta. YHWH significa “Egli è” e siccome è Dio stesso che parla dice: “Io-Sono”, cioè io sono l’Esistente, l’unico che ha la vita in sé, che è sempre esistito ed esisterà sempre, come ci viene detto in Apocalisse 1,8 : “Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente”!
E non solo… Dio è l’unico che può rendere esistente te, l’unico in grado di darti davvero la vita!
Non ci credi? Tu sei capace di darti la vita da solo?
Allora sei felicissimo, non c’è nulla della tua vita, del tuo cuore che non ti piaccia?
Non rispondere a me, rispondi davanti a Dio… se vuoi puoi mentire anche a Lui!
Dio vuole darti la vita in pienezza, ma per farlo ti deve parlare…
Vuoi ascoltarlo? Vuoi conoscerlo? Tu Dio lo hai incontrato nella tua vita? Dove?
Se lo hai conosciuto allora le tue tenebre si sono rischiarate, hai trovato una speranza anche nella situazione più angosciante della tua vita… la speranza di gridare a Qualcuno che non ti abbandona!
La figlia del faraone probabilmente aveva conosciuto Dio, perché sa contrapporsi all’arroganza del padre.
Anche la moglie di Pilato ha avuto il coraggio di sfidare la superbia del marito, la superbia di chi, investito di un ruolo di grande prestigio, crede di fare giustizia. E invece?
Invece la moglie di Pilato gli dice che Gesù è un GIUSTO: “Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua”. Mt 27,19
Gli dice che è stata turbata, che letteralmente significa “ha sofferto”.
Due donne che, seppur non appartenenti al popolo ebraico, hanno conosciuto Dio e si dissociano dall’empietà. Donne che hanno il coraggio di ascoltare Qualcuno che bussa alla porta del loro cuore. “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”. Ap 3,20
Sai che OGGI, Domenica 7 Marzo 2010, c’è Qualcuno che bussa alla porta del tuo cuore? Chi?
“Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vediamo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”. Lc 13,8-9
È Gesù, che non ha ancora chiuso la partita con te e non vuole farlo.
Gesù implora il Padre: ancora un anno, lascia che io lo zappi e lo concimi!
Io, tu siamo quel fico sterile! Ma… Gesù ci dà un’altra possibilità e ci dice: dai, oggi puoi ricominciare, vuoi aprirmi la porta? Non vedo l’ora di entrare nella tua vita!
Se non lo fai, forse devi ricevere ancora qualche zappata, perché è la sofferenza che ad un certo punto ti costringe a gridare al cospetto di Dio!
Se non vuoi capire, caro fratello, cara sorella…. forse lo farai quando un colpo molto forte ti spezzerà le ossa!
A te fratello, a te sorella che non riesci più ad alzarti, OGGI, Gesù dice: voglio concimarti, voglio ridarti la vita! La partita non è chiusa!

Che quel “Io-Sono” possa tuonare nel tuo cuore e portarlo a pulsare!

Elisa Ordo Virginum

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