lunedì 31 ottobre 2011

Invita i poveri

È onorare nostro Signore cercare di entrare nei suoi sentimenti, stimarli, fare quel che ha fatto lui ed eseguire ciò che lui ha ordinato. Ora, l'affetto più grande del suo cuore è stato la cura dei poveri, per guarirli, consolarli, soccorrerli e raccomandarli al soccorso altrui. Egli stesso ha voluto nascere povero, ricevere nella sua compagnia i poveri, servire i poveri, mettersi al posto dei poveri, fino a dire che il bene e il male che noi faremo ad essi, lo riterrà fatto alla sua persona divina (Cfr. Mt 25,40). Per i poveri non poteva testimoniare un amore più tenero! E quale amore, vi prego, possiamo avere per lui, se non amiamo ciò che Egli ha amato? Servire i poveri è amare Cristo nel modo giusto, è imitarlo nella Sua umanità e generosità...
Ora, se questo bonario Salvatore è onorato di questa imitazione, quanto più dobbiamo ritenerci onorati di essere, in questo, simili a lui! Non vi sembra che ci sia qui un motivo molto potente per rinnovare in voi il vostro primo fervore? Per me, penso che dobbiamo offrirci oggi a sua divina Maestà perché Le piaccia animarci della sua carità, in modo che si possa dire ormai di voi che è "la carità di Gesù Cristo che vi sospinge" (2 Cor 5,14). 
San Vincenzo de Paoli

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