giovedì 3 settembre 2009

Spunti sulla comunicazione 1

Col passare degli anni la mia attenzione si è andata rivolgendo oltre che alla Parola di Dio, anche allo studio della comunicazione. La Parola di Dio è comunicazione e se vogliamo capire la comunicazione non possiamo prescindere dalla Parola di Dio. Ogni altra pista, così ho capito, ci allontana dalla verità, non ci permette di capire le cose e non porta guarigione.
Penso che a nessuno sia sfuggito che viviamo in un’epoca ove le tecniche della comunicazione si sono sviluppate a dismisura e che veniamo letteralmente bombardati da messaggi di ogni genere. Messaggi, purtroppo, non sempre al servizio della verità e del nostro benessere.
Qualche interprete ha voluto riconosce questa fase storica con quanto scritto in Apocalisse 13,1:
“Vidi salire dal mare una bestia che aveva 10 corna e sette teste…” ove le corna rappresenterebbero gli strumenti (corni) usati dagli antichi per comunicare, quando soffiavano per lanciare suoni.
Con questo cosa voglio dire? Se è vero, come dicevo, che viviamo nell’epoca della comunicazione, noi cristiani siamo tenuti ad aggiornarci, sia per riconoscere e saperci difendere da messaggi che ci possono condizionare, ma anche per offrire al mondo un linguaggio comprensibile, moderno ed utile, per trasmettere contenuti di fede.
Ps) Secondo un certo orientamento di pensiero, quando nella comunicazione il soggetto ricevente il messaggio non rispondeva a dovere, veniva definito come resistente. Secondo un orientamento più moderno non si guarda al ricevente ma all’emittente il messaggio che deve avere scienza sufficiente e fare si che questo produca gli effetti desiderati. Nel primo caso, dunque, la responsabilità è del ricevente, molto comodo! mentre nel secondo è dell’emittente. Penso sia arrivato il momento che noi cristiani ci si assuma la responsabilità della nostra comunicazione (evangelizzazione) e dei risultati che otteniamo, per quanto possibile naturalmente.
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