mercoledì 27 luglio 2011

E se andassi a confessarmi?

Perchè confessarsi?
Tutti, prima o poi, desiderano fare il punto sul modo in cui si sta svolgendo la loro vita. Tutti possono avere difficoltà in campo affettivo, professionale, amicale. Alcune scelte sono giuste, altre meno, ci sono parole di cui ci si pente, altre che sono risultate fruttuose, o sentimenti profondi che innervosiscono, turbano, fanno male. Oppure azioni gravi che pesano terribilmente sulla coscienza. Confessarsi, significa mettere tutto questo, con I'aiuto di un sacerdote, sotto gli occhi di Dio. Significa sentire nel proprio cuore la Sua tenerezza e il Suo perdono.

Prepararsi per la confessione
E' un passo abbastanza importante da dedicargli una buona riflessione! Non si richiede un elenco dei peccati, o un'introspezione rigorosa per esaminare tutte le proprie azioni, anche minime. Ma bisogna ripensare sinceramente ai fatti essenziali della propria vita. Si può anche scegliere un passo del Vangelo che ci ha particolarmente toccato e di cui si vorrebbe parlare con il sacerdote.

Rendere grazie è la prima cosa
Perchè non cominciare la confessione rendendo grazie? Ringraziare Dio per una prova superata, per la gioia provata, per avvenimenti che rendono felici. E' importante far emergere queste cose davanti a Lui, riconoscere la sua presenza e la sua azione nelle gioie della vita. Confessarsi, significa anche "confessare la propria fede", significa mettere Dio al centro di tutto, garantire la nostra totale disponibilità alla sua azione, sempre nuova e creatrice. E anche assicurargli che senza di Lui non si può fare niente.

Vedere quello che non va
Non si tratta di elencare peccati formali - anche se è un bene dire esplicitamente quali azioni, di cui si è coscienti, ci hanno allontanato da Dio - ma di dire a Dio quel che si vorrebbe cancellare, quello che ci rende inquieti. Spesso sono atteggiamenti, pensieri, modi di essere legati a movimenti psicologici profondi: orgoglio, gelosia, collera. Si può rimpiangere di non aver potuto instaurare rapporti sinceri con qualche persona, essere turbati da desideri particolari, movimenti incontrollati dell'animo. Può anche capitare di avere cose gravi da confessare. Si tratta di mettersi con tutta semplicita davanti a Dio e di chiedergli la guarigione e il perdono. Confessarsi significa chiedere a Dio di purificarci, illluminarci, guarirci da pesantezza, tristezza, scetticismo. Significa fare appello al Suo amore, che compatisce, perfeziona e solleva.

Finire con una preghiera
Si può concludere la confessione con una preghiera detta insieme al sacerdote. Prima di pronunciare, in nome di Dio, le parole di perdono (o di assoluzione), il sacerdote può leggere un passo del Vangelo e commentarlo, in funzione di quello che gli è stato detto. Può anche dare consigli, chiarire un punto piuttosto che un altro. Ma l'importante è la semplicità e la sincerità del passo compiuto. La pace e la gioia che ne derivano sono il frutto di questo profondo rivolgersi a Dio. Confessarsi libera e rende felici.

E poi?
Bisogna prendere la decisione di cambiare! Soprattutto se i peccati confessati sono gravi e provocano pesanti ripercussioni su di se e sugli altri. Talvolta, si deve riorganizzare la propria vita: è una conseguenza da tener presente. Essere perdonati implica pensare a un nuovo inizio. La forza di Dio accompagna sempre chi desidera allontanarsi dal male.

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