Intanto cammina, non fermarti… poi guarirai! Questo è il messaggio sintesi di Luca 17,11-19.
Il brano mi ha colpito in alcuni particolari che non avevo mai notato. Innanzitutto mentre Gesù va “verso Gerusalemme, attraversando la Samaria e la Galilea, appena entra in un villaggio gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!»”. I lebbrosi all’epoca erano soliti scappare se qualcuno si avvicinava loro oppure suonare il campanello per avvertire della loro presenza per il pericolo del contagio, invece “gli vennero incontro”!!! Nel cuore ho pensato ad una frase di un anonimo padre del deserto che spesso mi ripeto: “Dal momento che avrai imparato a fare a meno degli uomini, gli uomini si accorgeranno che non potranno più fare a meno di te”.
Chi sono le persone a cui tutti accorrono? I santi!
Quando si trova una persona capace di trasmettere gioia divina, pace, consigli sapienti o ascolti profondi, amore insomma, tutti accorrono da loro. Nel mio ministero vivo continue missioni di strada in cerca della persone là dove si trovano, ma forse dovremo tutti noi cristiani ad essere così intimamente uniti a Gesù, così pervasi dalla Sua Presenza, così inabitati dal Suo Spirito, così capaci di farlo vivere in noi morendo a noi stessi che tutti accorrano a noi ovunque siamo perché trovino Lui. Se riuscissi ogni giorno a morire un po’ di più a me stesso Dio dimorerebbe in me in pienezza. Quelle poche volte che ci sono riuscito ho sperimentato come la gente ti cerchi, non perché carino o simpatico, ma perché in me cercano Colui che non solo può abitare i nostri cuori se glielo permettiamo, ma farci diventare “fonte di acqua che zampilla per l’eternità!”.
Un secondo spunto me lo ha indicato Gesù dicendo ai lebbrosi: «Andate a presentarvi ai sacerdoti».
Spesso andiamo ovunque, vorremo la soluzione immediata, vorremo rapporti diretti. Gesù ci dice invece di andare dai sacerdoti nonostante li abbia spesso confrontati e criticati! Quanta superbia in me in quelle volte che ho criticato la Chiesa e i sacerdoti. Basterebbe andare, fidarmi, obbedire… per rendermi conto che nel cammino, pur inciampando, posso trovare guarigione: “E mentre essi andavano, furono sanati”.
Un ultimo aspetto riguarda la fede dei lebbrosi. «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».
I lebbrosi potevano recarsi dai sacerdoti solo se guariti perché essi certificassero la loro salute recuperata per reintegrarli nella società. Obbedire al comando di Gesù era illogico: erano ancora malati… eppure si fidano della Sua Parola e vanno. Quante volte i tormenti della razionalità prevalgono sulla fede: ma non sono adatto per questo cammino, ma come faccio a fare questa cosa, ma sono un poveraccio peccatore, ma non potrà mai essere fedele come moglie o marito, ma non sono in grado di vivere il sacerdozio ecc ecc…
Invece di ripiegarci sui nostri ragionamenti tortuosi…
…andiamo!
…corriamo!
…Viviamo!
Se ci incammineremo nella strada indicata dal Verbo nel Vangelo, al di là di limiti e cadute, lungo il percorso saremo guariti.
Il Cardinal Martini affermava di fidarsi solo dei sacerdoti che, dopo esser stati ordinati giovani, avessero almeno 40 anni di sacerdozio; questo perché ci vuole del tempo perché si radichi dentro di noi “l’abitus interiore” del presbitero. L’io va ri-programmato e ci vuole tempo e perseveranza.
Non preoccupiamoci delle cadute, mettiamocela tutta per non inciampare, sarà meglio per noi, ma rialziamoci sempre e proseguiamo per essere santi padri e santi madri, santi sacerdoti, santi laici… Santi, o niente!
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