Poiché gli uomini erano diventati irragionevoli e l'inganno dei demoni gettava la sua ombra da ogni parte e nascondeva la conoscenza del Dio vero, cosa doveva fare Dio? Tacere di fronte a tale situazione? Accettare che gli uomini si smarrissero e non conoscessero Dio?... Forse Dio non risparmierà alle sue creature di smarrirsi lontano da lui e di essere assoggettate al non essere, soprattutto se questo smarrimento diventa per esse motivo di rovina e di perdita, mentre gli esseri che hanno partecipato all'immagine di Dio (Gen 1,26) non devono perire? Cosa occorreva che Dio facesse? Cosa fare, se non rinnovare in loro la sua immagine, affinché gli uomini potessero nuovamente riconoscerlo?
Come questo poteva realizzarsi, se non mediante la presenza dell'immagine stessa di Dio (Col 1,15), il nostro Salvatore Gesù Cristo? Questo non era attuabile dagli uomini, poiché non sono l'immagine ma sono stati creati secondo l'immagine; neanche poteva essere realizzato dagli angeli che non sono delle immagini. Per questo è venuto in persona il Verbo di Dio, che è l'immagine del Padre, per essere in grado di restaurare l'immagine nel fondo dell'essere degli uomini. D'altronde, questo non poteva capitare finché la morte e la corruzione che ne consegue non fossero state annientate. Per questo egli ha assunto un corpo mortale, per poter annientare la morte e restaurare gli uomini fatti secondo l'immagine di Dio. L'immagine del Padre, dunque, il Figlio suo santissimo, è venuto da noi per rinnovare l'uomo fatto a sua somiglianza e per ritrovarlo, mentre era perduto, mediante la remissione dei peccati, come egli stesso dice: «Sono venuto a cercare e salvare ciò che era perduto» (Lc 19,10).
meditazione di Sant'Atanasio (295-373),
vescovo d'Alessandria, dottore della Chiesa
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