venerdì 25 settembre 2009

Quando siamo forti 5

Tornando agli stratagemmi tramandati dalla cultura orientale tendenti a trasformare gli stati di debolezza in stati di forza, vorrei ricordarne uno a mio avviso molto interessante: “Togliere la legna da sotto il pentolone”. Il linguaggio è molto scarno ma sufficientemente espressivo per trasmettere la metafora. Sottintende come il semplice gesto di togliere la legna innesti una reazione a catena che fa spegnere il fuoco, che fa smettere di scaldare la pentola, che fa smettere di fare bollire quanto vi sta cuocendo dentro. Si tratta della strategia contro un avversario forte, oramai nota, di non affrontare il problema di petto, ma agendo sulle cause a monte.

Ricordo ancora che non si tratta di voler complicare le cose, ma di applicare una tecnica vincente che porta alla soluzione del problema.

Gli esempi che porterò, per i fini che ci proponiamo, seppure paradigmatici, sono necessariamente molto semplici e stilizzati. Inviterei a non sottovalutarli per la loro semplicità.

Per cominciare vorrei fare riferimento ai tanti conflitti famigliari ma non solo, dove si continua a discutere per le stesse cose senza venirne fuori, e dove si reiterano sempre gli stessi modelli di comportamento. Per questi si può oramai sapere in anticipo, quasi profeticamente, quali sono le interazioni scatenanti, come si evolvono e come inevitabilmente vanno a finire, trattandosi di rituali cristallizzati.

Ricordo una simpatica coppia di giovani che si volevano veramente bene ed erano felici di stare insieme. Unico tallone di Achille erano certi parenti: quando veniva sfiorato questo argomento incominciavano le incomprensioni per finire alle liti. E questa situazione mal gestita li stava logorando al punto che erano arrivati all’orlo della separazione. Non serviva a nulla il farli ragionare, perché non si muovevano dalle loro posizioni, pretendendo ambedue di avere ragioni da vendere. A questo punto un amico ispirato (tengo a dire che ogni ispirazione che veramente funzioni è donata da Dio), ebbe a dire loro:
“Ok. Capisco che ognuno di voi ha le sue ragioni, ma è così importante ritornare sempre su questi argomenti? E se per esempio vi proponeste di evitare ogni discorso su di loro? “.
I due trovarono sensata l’idea e decisero di fare due cose: la prima di evitare ogni discorso inutile che riguardasse questi parenti; la seconda, se uno dei due senza volere e dimenticandosi del proponimento avesse riproposto l’argomento, l’altro, con molta delicatezza sarebbe stato autorizzato a dire: semaforo arancione!
Sono stati molto bravi e la cosa ha funzionato. In questo modo, strategicamente, hanno ottenuto di neutralizzare la forza distruttiva di questi antipatici conflitti, e nello stesso tempo di recuperare vigore e stabilità alla loro relazione.

Una ragazza aveva problemi di linea. Il suo grande nemico erano le pasticcerie che con lei l’avevano sempre vinta. Bastava passare davanti ad un negozio di dolci che era una resa totale: dimenticava tutti i proponimenti di dieta e si concedeva abbondanti colazioni.
Aveva tentato in tanti modi a sfidare questa sua debolezza, ma la vetrina in bella mostra si era mostrata sempre più forte di lei. Dunque quale la soluzione? Semplice, il solito amico ispirato le ha suggerito di tracciare con molta attenzione i percorsi alternativi che avrebbe fatto uscendo di casa, evitando con cura tutte quelle che di comune accordo hanno chiamato “zone rosse di pericolo”. Ha funzionato. Diciamo che in questo modo la ragazza ha individuato una opzione che le permetteva di evitare la tentazione che regolarmente la travolgeva, restandone indenne. La sua debolezza quindi si è ristabilita mentre la forza della tentazione, relativamente a questo problema, è stata neutralizzata.

Questa storia mi riporta alla memoria un insegnamento di Padre Raniero Cantalamessa sul fuggire le tentazioni. Ha proposto l’immagine delle montagne che presentano alle volte insidie molto pericolose come per esempio gli strapiombi. Se uno vi si avvicina troppo è facile che sopravvenga la vertigine, ed in quello stato, perdendo l’equilibrio, non è più possibile mantenere il controllo della situazione e diventa quasi inevitabile il cadere di sotto. Per prevenire ciò, ecco la strategia: sarà opportuno, sono le parole di Padre Cantalamessa, il prevedere il pericolo, e riconosciutolo in tempo, fermarsi a debita distanza. Quando sopravviene la vertigine è troppo tardi. Dobbiamo semplicemente fermarci prima che sopravvenga la vertigine.
Spesso nella vita soccombiamo alle tentazioni e per questo ci sentiamo terribilmente deboli e tristi. Padre Cantalamessa ci ha insegnato un modo semplice per trasformare in questi casi la nostra debolezza in forza e così permetterci di essere vincitori. Con uno stratagemma naturalmente!!!
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5 commenti:

  1. ho provato ad usare la strategia di fermarmi prima della vertigine ,e ho vinto una...debolezza...che prima era piu forte di me e me ne rammaricavo
    grazie per avermi aiutata
    sono contenta ,ringraziovoi eDIO

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  2. grazie per la testimonianza e complimenti per il tuo successo.

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  3. dopo tante fermate prima della vertigine
    forse posso direche quel peccato non lo faccio piu,e mi sento tanto contenta davanti a DIO e mi sembra un miracolo.....

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  4. Ti ringrazio ancora per la testimonianza e sono anche contento di sapere che i risultati positivi stanno durando nel tempo. E questo è anche prova che il Signore è con noi e che ci aiuta nei nostri buoni proponimenti. Senza infrangere la tua privacy, mi piacerebbe sapere qualcosa di più su questa tua esperienza, perchè le tue parole possono aiutare tanti che stanno affrontando le stesse difficoltà.Potresti per esempio raccontare cosa hai imparato da questa esperienza, magari dove sbagliavi prima ...ecc.
    Ti saluto con un caroloso abbravvio - Luigi -

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  5. io soccombevo a una tentazione sul mio corpo....
    poi ho letto l articolo che diceva di non !lasciarci trascinare nella vertigine ma di fermarsi PRIMA ,è stata una folgorazione,ma come potevo non averci pensato mai,così ho cominciato a dire NO NO NO NO alla tentazione con sforzo fortissimo ,mi vergognavo di chiedere aiuto al Signore,ma LUI mi ha aiutato finchè ho raggiunto la prima vittoria,tanta gioia e vi ho scritto,Quel nNO NO NO ogni tanto si rripete ma ringraziando DIO non cado nella vertigine!! Eti senti forte perchè quel brutto peccato non ce l hai piu sulla coscienza..ho imparato che si puo dire NO al peccato così puoi guardare dentro di tePRIMA che avvenga quando è solo un mezzo pensiero NO NO no no no ,grazie a dio

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