Ricordo di averla letta da qualche parte.
Secondo me la vita è come un fiume,
e la maggior parte degli uomini si lancia in questo fiume
senza sapere esattamente dove vuole andare a finire.
Così, in breve tempo si lascia prendere dalla corrente:
dagli eventi correnti,
dalle paure correnti,
dalle sfide correnti.
E quando arriva a una biforcazione del fiume,
non riesce a decidere consapevolmente da che parte andare,
o quale è la direzione giusta.
Si limita ad "andare con la corrente".
Entra a far parte della massa di persone che si lasciano guidare dall'ambiente invece che dai valori.…
e mentre naviga faticosamente lungo il fiume
concentrandosi di volta in volta sulla prossima roccia,
contro cui può andare a sbattere,
non vede,
o non può vedere abbastanza lontano davanti a lui,
per evitare la cascata.
Di conseguenza, sente di avere perso il controllo.
E resta in questo stato d'incoscienza
Fino al giorno in cui il fragore dell'acqua lo sveglia
e si rende conto di stare a un paio di metri dalle cascate del Niagara,
in una barca senza remi.
A questo punto esclama: "Accidenti!"
Ma ormai è troppo tardi. Finirà col precipitare.
A volte il crollo è emozionale.
A volte fisico.
A volte finanziario.
A volte è spirituale
E' probabile che ,
qualsiasi sfida incontriate nella vostra vita,
avreste potuto evitarla con una migliore decisione,
presa più a monte.
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