Ottobre, mese devozionalmente dedicato al Santo Rosario, la preghiera più popolare, la più semplice, con quel susseguirsi di “Ave Maria”, i tanti piccoli baci che i figlioletti danno alla Mamma, i dolci “ti voglio bene” che un cuore innamorato non si stanca di ripetere con tenerezza, anche cinquanta volte di seguito…
Oggi, nell’epoca della continua lotta contro il tempo, travolti come siamo da mille impegni da incastrare…qual’è il destino della corona del Rosario, che le nostre nonne e mamme “accarezzavano” con tanta devozione, sgranandola tutte le sere per affidare alla Vergine i loro cari, vicini e lontani? Che ne è della preghiera “preferita” dall’amato servo di Dio Giovanni Paolo II (cfr lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”)? È timidamente nascosta in fondo ai nostri cassetti e al nostro cuore per sfuggire al rumoroso coro di “perché sprecare così il tempo?”, “a che serve?”, e, nella migliore delle ipotesi, “non sarebbe meglio dedicare quel tempo al volontariato?”.
La risposta più efficace per mettere in fuga questi subdoli dubbi viene dalla testimonianza di Madre Teresa di Calcutta, una grande santa della carità, “che frequentava i bassifondi del mondo, povera, amica degli ultimi, dei dimenticati, dei non-amati”, e allo stesso tempo donna di profonda spiritualità, che dedicava ore e ore alla preghiera, iniziando la giornata ai piedi del Santissimo Sacramento.
“Da una persona che non dimentica di pregare, tutti i dimenticati della terra possono sperare di ricevere attenzione, rispetto, addirittura una vita in dono. Quando si restringono gli spazi della preghiera non è che si allarghino quelli della carità…al contrario lo spazio lasciato libero viene occupato dall’egoismo, dall’indifferenza e dall’estraneità. È il dialogo con Dio che produce la carità” (don Alessandro Pronzato).
Ricordiamocene quando ci solletica la tentazione di sostituire con il “fare” il tempo dello “stare” ai piedi del Maestro! E per noi che abbiamo sempre fretta…c’è un “segreto” da non sottovalutare: Maria è la “scorciatoia per il cielo” (Maria Di Lorenzo)!
Oggi, nell’epoca della continua lotta contro il tempo, travolti come siamo da mille impegni da incastrare…qual’è il destino della corona del Rosario, che le nostre nonne e mamme “accarezzavano” con tanta devozione, sgranandola tutte le sere per affidare alla Vergine i loro cari, vicini e lontani? Che ne è della preghiera “preferita” dall’amato servo di Dio Giovanni Paolo II (cfr lettera apostolica “Rosarium Virginis Mariae”)? È timidamente nascosta in fondo ai nostri cassetti e al nostro cuore per sfuggire al rumoroso coro di “perché sprecare così il tempo?”, “a che serve?”, e, nella migliore delle ipotesi, “non sarebbe meglio dedicare quel tempo al volontariato?”.
La risposta più efficace per mettere in fuga questi subdoli dubbi viene dalla testimonianza di Madre Teresa di Calcutta, una grande santa della carità, “che frequentava i bassifondi del mondo, povera, amica degli ultimi, dei dimenticati, dei non-amati”, e allo stesso tempo donna di profonda spiritualità, che dedicava ore e ore alla preghiera, iniziando la giornata ai piedi del Santissimo Sacramento.
“Da una persona che non dimentica di pregare, tutti i dimenticati della terra possono sperare di ricevere attenzione, rispetto, addirittura una vita in dono. Quando si restringono gli spazi della preghiera non è che si allarghino quelli della carità…al contrario lo spazio lasciato libero viene occupato dall’egoismo, dall’indifferenza e dall’estraneità. È il dialogo con Dio che produce la carità” (don Alessandro Pronzato).
Ricordiamocene quando ci solletica la tentazione di sostituire con il “fare” il tempo dello “stare” ai piedi del Maestro! E per noi che abbiamo sempre fretta…c’è un “segreto” da non sottovalutare: Maria è la “scorciatoia per il cielo” (Maria Di Lorenzo)!
Marianna Russo
del giornale Agire
del giornale Agire
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