L’eucarestia è fonte e culmine (fons et culmen) della vita cristiana (LG 11; PO 6). Nella santissima eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e pane vivo che, mediante la sua Carne vivificata e vivificante nello Spirito Santo, dà vita agli uomini i quali sono in tal modo invitati e indotti a offrire assieme a Lui se stessi, il proprio lavoro e tutte le cose create (PO 5). Queste parole del magistero, a prima vista possono risultare ampollose e poco aderenti alla nostra vita, ma una lettura più attenta di questo testo in realtà ci svela un significato profondo importantissimo. Innanzitutto definire l’eucarestia “fonte e culmine della vita cristiana”, significa riconoscere un vero punto di partenza e una vera meta.
In un cammino, come quello cristiano, è importante capire da dove si parte e verso dove si và, altrimenti si rischia di perdere tempo a girovagare per tentativi. La prima cosa da fare è prendere sul serio l’eucarestia. Molto del nostro cristianesimo crolla proprio perchè manca di un fondamento eucaristico. Senza l’eucarestia e i sacramenti in genere, il cristianesimo risulta retorica, mera filosofia che alle prime intemperie della vita si frantuma in mille pezzi. L’annuncio straordinario del Vangelo non è solo una questione di parole, ma sopratutto di fatti. L’eucarestia è un fatto che cambia la nostra vita e non è solo una serie di parole che la interpretano. Una conversione in tal senso ci aiuterebbe ad entrare più intimamente nel mistero della vita cristiana. Troppo spesso, infatti, riduciamo il fatto cristiano a sociologia, a psicoanalisi, a mera interpretazione. Cristo non si limita a interpretare la nostra vita, la salva. E questa salvezza implica anche un riempirla di significato. Motivo per cui il testo citato all’inizio dice che: “Nella santissima eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e pane vivo che, mediante la sua Carne vivificata e vivificante nello Spirito Santo, dà vita agli uomini”.
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