Carissimi,
c'e un gesto che viviamo quotidianamente, all'inizio di ogni giornata che mi piace e che ha ispirato queste riflessioni.
E' il gesto di aprire le finestre, al mattino, per lasciar entrare la luce e I'aria fresca e nuova nelle nostre case.
Personalmente lo compio con gioia, quasi con solennità; mi piace dedicare il giusto tempo ad un gesto tanto banale eppure bello, oserei dire quasi "liturgico".
Un nuovo giorno, con gli orari e gli impegni da assolvere, ma anche con le sorprese e gli imprevisti; un nuovo giorno da vivere, con le persone da incontrare, il telefono che squilla, la porta da aprire... un nuovo giorno da accogliere con fede nella convinzione che il Signore e con me.
Tutto questo mi dice il gesto di aprire gli scuretti e le finestre della casa parrocchiale.
Si, perchè nell'aprire le finestre al nuovo giorno trovo che anche la mia anima si spalanchi dl Signore,
Mi viene in mente il discorso di Gesù, quello pronunciato sulla montagna: "Beati i puri di cuore, perche vedranno Dio".
E' proprio vero: solamente un cuore puro può vedere Dio, ma la purezza, la pulizia del cuore e affidata alla nostra liberta.
Mi piace pensare che anche la festa del Natale sia un po' come quel gesto, ripetuto ogni volta, ma sempre necessario, se non vogliamo che la nostra casa rimanga nel buio e nel ristagno di un'aria troppo viziata; perchè il rischio, Natale dopo Natale, e proprio quello di abituarsi, e di non accogliere la novità, la luce, l'aria fresca di una fede sempre nuova che il Signore ci porta con la sua nascita.
"Ecco, faccio una cosa nuova, proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Immetterò fiumi nella steppa, renderò fertile il deserto, sorgenti d'acqua sgorgheranno... voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio".
Carissimi, apriamo il cuore al Signore che viene; respiriamo a pieni polmoni la novità del Dio-bambino, avvertiamo la bellezza di essere figli nel Figlio, lasciamo che anche le nostre croci e i nostri dolori vengano presi sulle spalle da Colui che "si è fatto simile a noi in tutto, eccetto il peccato".
Carissimi, c'è bisogno, oggi di un cristianesimo pulito, fresco, senza le pesantezze di tante mediocrità e compromessi. Per fortuna, o meglio per grazia del Signore, ci sono ancora oggi, uomini e donne con I'anima pura che ci invitano ad alzare lo sguardo, ad aprire la finestra del nostro cuore per lasciar entrare Colui che può "fare nuove tutte le cose".
Quanto mi piacerebbe che le nostre comunità parrocchiali fossero rinnovate, in questo Natale, da quel Bambino che andremo ad incontrare e adorare.
Lo chiedo al Signore per me e per voi, Lo chiedo in particolare per i giovani perchè sentano su di se lo sguardo d'amore di Gesù.
Lo chiedo per gli anziani e gli ammalati perchè siano asciugate le lacrime della solitudine e della tribolazione. Lo chiedo per tutti perchè possiamo riprendere il cammino, cantando la bellezza di essere figli di Dio.
La notte di Natale, come una liturgia, apriamo la finestra. Quella del nostro cuore.
Con affetto vi auguro Buon Natale.
don Alfredo
voi sarete il mio popolo, e io sarò il vostro DIO
RispondiEliminagrazie di averci ricordato queste meravigliose PAROLE
Grazie Don Alfredo. Le chiedo di scrivere ancora e di donarci "l'aria fresca" delle sue parole. Luigi
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