“Mettiamo subito le mani avanti, non parliamo di grazia del sacramento del matrimonio se
non c’è la fede nel sacramento del matrimonio”.
Come dire che non si può entrare dentro il dono
del sacramento del matrimonio senza fede nel Signore Gesù. Quindi dovendovi parlare della grazia
del sacramento non posso che appellarmi a quel Gesù che è vivo, presente in mezzo a noi. Io credo
che Lui è qui, vivo e risorto e che Lui continua a dare il Suo Spirito, unico interprete capace di
tradurre dalla singolarità delle persone, la verità più grande, compreso il dono della grazia del
sacramento del matrimonio. Solo nella luce dello Spirito si può capire fino in fondo.
Per quanto riguarda me, che vi parlo, mi trovo a disagio perché francamente vedo che davanti al
dono del sacramento del matrimonio pensare di sapere qualcosa o abbastanza, è presunzione.
Perché nel sacramento del matrimonio si nasconde un mistero: quello dell’amore di Cristo, di Dio
per l’umanità, di Cristo per la Chiesa e quindi ipotizzare di esserci entrati dentro è semplicemente
presunzione.[...]
C'è una rete del maligno, una rete fatta per ingannare i cattolici. Persuadere tutti che l’ideale
è realizzare una buona vita di coppia e per quel che si può una buona famiglia. È un inganno
pensare che l’ideale sia realizzare una buona vita di coppia, o una buona famiglia! Certo che per chi
non ha una buona vita di coppia, è già un ideale realizzarla, ma non può essere l’obiettivo del
matrimonio cristiano.
È come se io pensassi che l’ideale del sacerdozio sia essere un buon uomo, uno che fa gli affari
suoi, non disturba nessuno, tiene il suo orto e la casa. È sufficiente quando si parla di sacerdozio
dire: “basta che sia un buon uomo?” È sufficiente quando si parla di sacramento di matrimonio dire: “basta che sia una buona coppia?”
Che cosa è che fa la differenza fra un matrimonio civile e uno cristiano? È il crocifisso appeso in
casa? È un album con le foto di una celebrazione fatta tanti anni prima in Chiesa? Purtroppo stiamo
andando verso questo modo di pensare.
Il gioco che c’è sotto, il gioco del maligno, del diabolico è
ridurre il matrimonio e la famiglia ad una dimensione solamente umana. Perché così, anche se è già
un positivo nel mondo attuale essere una buona coppia, non ci rendiamo conto che quando io ho
ridotto il matrimonio ad una sola dimensione umana, io l’ho anche reso molto vulnerabile e
soggetto unicamente alle forze e alle debolezze umane. Quando io ho fatto del matrimonio un’unica
realtà umana e soltanto una realtà umana, per quanto buona, le sue energie o la sua fragilità sono
solamente umane.
Chiedete ad un prete di fare il prete e di essere fedele alla sua castità, solo in forza delle energie
umane … a meno che non sia un castrato … E come possiamo pensare di chiedere agli sposi che
reggano una dimensione di grazia del sacramento del matrimonio, di indissolubilità solamente
pensando a quelle che sono le capacità umane. Quando io ho ridotto - ed ecco qual'è la strategia e
l’inganno,- quando io ho ridotto il matrimonio unicamente ad una realtà di dimensione umana, io
l’ho consegnata solamente alle potenze umane: vanno o non vanno d’accordo?[...]
E allora la fede è soltanto la fede in lei/lui: io ho fede in te. Energia umana solamente. Quindi il mio matrimonio regge finché tu meriti
questa fede, ma il giorno in cui tu cominci a non meritare più questa fede, fiducia, perché io devo
crederti? Perché devo stare insieme a te? Quando io ho condotto il matrimonio unicamente alla
dimensione umana, io l’ho ricondotto a tutta la vulnerabilità che ha la nostra fragilità umana; e l’ho
sottoposto a tentazioni, a fatiche, a difficoltà, a diversità di carattere, a diversità di impostazione per
l’educazione dei figli, ecc., con tutto quello che questo comporta.
Per cui la virtù oggi per tanti cristiani sembra la resistenza. È vent’anni che sono sposato, sono
resistito: medaglia al valore militare!
Questo è proprio il caso in cui il matrimonio nella sua dimensione religiosa è considerato una
cornice. Questo è il caso di una cornice, cioè il sacramento del matrimonio non c’entra niente, tutto è ridotto alla
dimensione umana: se questi sono fortunati e va loro bene e cercano di resistere stanno insieme,
se imparano delle tecniche per capirsi stanno insieme, se hanno dei supporti esterni per capirsi
stanno insieme, se hanno dei figli che non vogliono lasciare soli allora resistono a stare insieme.
Il resto è qualcosa di esterno. E tale può essere sia per i fidanzati che per gli sposi. Intristisce
pensare che dei fidanzati progettino il loro matrimonio unicamente basandosi sulle energie umane:
ci vogliamo bene!
È come se un uomo andasse all’ordinazione dicendo: sono un uomo, farò il prete.
Non basta dire sono un uomo.
E poi il passo successivo che non considera la grazia del sacramento del matrimonio è quello
dell’autosufficienza umana che si instaura dentro nella vita della singola persona, della coppia.
Un’autosufficienza dimenticandoci che senza Gesù non c’è salvezza.
Quello che nasce come sacramento del matrimonio in una cornice cristiana finisce per essere un
sacramento senza Dio, senza Gesù Cristo. Puntando a salvarsi da solo, senza la fede, e quindi non
più solo il sacramento del matrimonio ma anche la fede rischiano di diventare cornice.
La fede
cornice non soltanto del matrimonio ma anche della vita personale.